Gli esecutori testamentari poterono utilizzare una somma di 1.400.000 lire per “un’opera di beneficenza a loro scelta”. Memori di quanto espresso in vita dal Barone, decisero di costruire una fondazione di ispirazione cristiana che ospitasse “persone povere d’ambo i sessi, di avanzata età, di condizione civile e buoni costumi, di onesta fama e buona condotta ed inabili al lavoro”.
Lo Statuto dell’Opera Pia fu approvato il 13 marzo 1884.
La prima sede individuata era l’ex abbazia di S. Maria del Prato, in Albaro, ma per opposizioni delle Autorità al progetto si decise in seguito di acquistare un’area edificabile dalle Suore Domenicane di N.S. del Monte. La zona si trovava tra il loro monastero e la chiesa parrocchiale di S. Fruttuoso.
Il nuovo istituto fu così edificato su progetto dell’Ing. Carlo Vassallo, con criteri di funzionalità ma anche di estetica signorile.
Fonti: “Da Tarragona a Terralba – Storia del territorio di San Fruttuoso in Genova”, Giulio Venturini, 2014 – “La beneficenza genovese” – Federico Donaver, 1896